In questa importante giornata che vede l’olivo protagonista per il suo immenso significato culturale e socio-economico, ricordiamo soprattutto il suo straordinario valore ambientale.
Sono le pratiche colturali a basso impatto ambientale, meglio ancora se si pratica agricoltura biologica, a potenziare sia l’accumulo di carbonio nel terreno sia a ridurre le emissioni di CO2 dovute alla gestione colturale.
Se si migliora l’efficienza dei fattori produttivi, modificando ad esempio alcune tecniche colturali come nel nostro caso l’utilizzo delle acque di vegetazione e la sansa come ammendanti (lo facciamo da 30 anni) in sostituzione dei concimi chimici la cui produzione comporta notevoli emissioni di CO2, è possibile migliorare il bilancio della CO2 lungo la filiera.
Esistono studi che dimostrano che la produzione di olio di oliva extravergine secondo modelli produttivi a basso impatto ambientale, può sequestrare addirittura il doppio della quantità di CO2 emessa.